Animali domestici sepolti assieme ai padroni, la proposta avanzata a Firenze è già realtà in alcune regioni

A Firenze il capogruppo di FdI ha chiesto di consentire la sepoltura degli animali domestici insieme ai propri padroni. Ecco la proposta di legge e la situazione generale in Italia

Animali domestici sepolti al cimitero insieme ai propri padroni: è questa la proposta di legge avanzata nel consiglio comunale di Firenze, con la richiesta che gli animali domestici possano essere tumulati insieme ai loro proprietari. “Quando il fedele cane di casa, che ama incondizionatamente la sua famiglia, o il gatto, che per tutta la vita ha condiviso momenti accanto a te sul divano, attraversano quel confine immaginario, è difficile trattenere le lacrime perché sono membri effettivi della famiglia che se ne vanno. Ecco perché anche il loro ‘dopo’ merita tutto il rispetto possibile”: è questo il pensiero del capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Vecchio, Alessandro Draghi, che, come ultima azione della sua carica, come riporta ‘La Nazione’, spera di ottenere una piccola ma significativa vittoria: permettere la sepoltura degli amici animali nei cimiteri comunali. Ecco tutti i dettagli.

Cani e gatti sepolti insieme ai padroni: ecco la proposta a Firenze e la situazione nelle altre regioni italiane

Gli amici a quattro zampe sono parte integrante della famiglia e alcuni proprietari desidererebbero essere sepolti accanto ai loro fedeli compagni. Questa possibilità è ora una realtà grazie a una riforma dei servizi funerari approvata in diverse città. Attualmente l’elenco è limitato, ma potrebbe presto espandersi. Con questa riforma gli animali possono essere inumati nello stesso loculo del loro padrone o nella cappella di famiglia, in una teca separata. Oltre ai cimiteri dedicati agli animali domestici, la legge consente anche la sepoltura dei nostri amici pelosi insieme ai loro proprietari.

Gatto con il padrone
Gatto con il padrone | Pixabay @AnnaPozzi – Museodiocesanotorino

Milano, da diversi anni, si dimostra un punto di riferimento per il benessere degli animali. Questo impegno si estende anche oltre la loro vita: grazie a una deliberazione del 2019, è ora possibile seppellire cani e gatti insieme ai padroni, su richiesta del defunto o dei suoi eredi. Tuttavia, gli animali devono essere cremati e collocati in una teca separata. Attualmente, inoltre, non è consentito includere il nome, la foto o le date di nascita e morte dell’animale sulla teca.

Anche il consiglio regionale della Liguria ha adottato una delibera che consente la sepoltura degli animali domestici nei loculi o nelle tombe di famiglia. A partire dal 30 giugno 2020, coloro che lo desiderano possono far tumulare il loro cane, gatto, canarino, criceto e coniglio (e ogni altro animale da compagnia) in un’urna separata, previa cremazione.

Attualmente, nelle altre località italiane, non è consentito seppellire cani e gatti insieme ai loro proprietari. Gli animali domestici, una volta deceduti, possono essere cremati presso strutture specializzate, sepolti nei cimiteri dedicati agli animali o nel proprio giardino. Tuttavia, per quest’ultima opzione, è necessaria una certificazione veterinaria che attesti l’assenza di rischi legati a malattie infettive. È vietato, in ogni caso, seppellire cani e gatti su terreni comunali o di proprietà pubblica.

Ma, invece, a chi viene affidato un animale domestico in caso di morte del padrone? Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla questione

Le regole della successione per gli animali domestici

Gli amici pelosi si integrano completamente nella famiglia dei loro proprietari, nonostante la legge non riconosca loro alcuna capacità legale. In altre parole, gli animali domestici non possono essere considerati eredi nel contesto della successione, anche se sono parte integrante del patrimonio. Molte persone si domandano cosa accadrà ai loro animali dopo la loro scomparsa, chi se ne occuperà e come poter garantire la loro protezione. La risposta a queste domande dipende dalle norme di successione, che considerano gli animali domestici come parte del patrimonio ereditario.

Animali domestici con i padroni
Animali domestici con i padroni | Pixabay @NickyLloyd – Museodiocesanotorino

Secondo la nostra legislazione, gli animali domestici sono considerati beni mobili che fanno parte dell’eredità, il che comporta due principali implicazioni:

– La proprietà dell’animale passa agli eredi.

– ⁠La gestione degli animali rientra nella sfera del diritto di proprietà degli eredi e non nella tutela diretta dell’animale stesso.

Di conseguenza, la legge non prevede alcun trattamento speciale per gli animali domestici, almeno per quanto riguarda la successione, e la loro proprietà viene trasferita agli eredi dopo l’accettazione dell’eredità. Gli eredi devono quindi decidere come gestire l’assistenza dell’animale e chi sarà responsabile per esso, o in caso di disaccordo, procedere con la divisione dell’eredità. Nella divisione dell’eredità, ci sono fondamentalmente due opzioni:

– ⁠Un erede può decidere di prendere l’animale con sé e lo riceve.

– ⁠Gli eredi sono in disaccordo e si procede alla vendita dell’animale, con la successiva divisione del ricavato secondo le quote ereditarie.

Pertanto, se un erede sceglie di prendere con sé l’animale domestico del defunto, deve farlo considerando la propria quota ereditaria, valutandone anche il valore economico, come farebbe con un oggetto inanimato. In alternativa, il proprietario può decidere tramite testamento a chi affidare il suo animale domestico, sia a un erede specifico, a un’associazione dedicata o tramite disposizione testamentaria. L’utilizzo del testamento offre una maggiore sicurezza per stabilire il destino dell’animale, anche se è importante considerare:

– La possibilità di rinuncia all’eredità da parte degli eredi.

– ⁠L’assenza di obblighi per l’erede che riceve l’animale.

È importante ricordare che in questa fase, il diritto successorio riguarda esclusivamente gli eredi e non gli animali o il defunto. La scelta del destinatario per gli animali domestici equivale quindi a dare alle persone ritenute più idonee la possibilità di mantenere la proprietà dell’animale. Di conseguenza, il diritto di proprietà degli eredi può essere esercitato attraverso la vendita o la donazione dell’animale.

I diritti degli animali domestici dopo la morte del proprietario

Per garantire la tutela del proprio animale domestico dopo la propria morte, fare testamento può sembrare superfluo in termini di sicurezza legale. Ad esempio, è possibile designare un amico di fiducia nel testamento per prendersi cura dell’animale, ma ciò non implica automaticamente un obbligo di legge. Tuttavia, fare testamento per regolare la successione ereditaria rimane estremamente utile per designare una persona specifica, diversa dagli eredi legali, come tutore dell’animale, specialmente per gli animali non registrati all’anagrafe.

Inoltre, il testatore ha il diritto di stabilire condizioni per il lascito ereditario, come ad esempio richiedere che l’animale venga curato e protetto. È importante che queste condizioni siano esplicitate nel testamento per avere valore legale.

Per garantire efficacemente questa forma di tutela, il testatore potrebbe considerare:

– Assegnare una quota dell’eredità o altri beni alla persona designata come custode dell’animale domestico.

– ⁠Nominare un curatore testamentario incaricato di verificare l’applicazione delle condizioni stabilite nel testamento.

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