Ora legale, quando torna nel 2024 e perché non è ancora stata abolita

Perchè la notte tra il 30 il 31 marzo torneremo ad adottare l’ora legale, e quali sono i suoi benefici.

Il 30 e 31 marzo 2024, in Italia, tornerà l’ora legale, coincidendo con la giornata di Pasqua. Durante la notte tra sabato e domenica, gli orologi dovranno essere spostati in avanti di un’ora per aderire alla pratica volta a ottimizzare l’utilizzo della luce solare durante i mesi estivi. Questo tradizionale cambiamento avviene nel fine settimana, di notte, per mitigare i disagi per la popolazione, anche se tutti perderanno un’ora di sonno. L’ora legale, vantaggiosa in termini di risparmio energetico, perdurerà per sette mesi prima del ritorno all’ora solare in autunno.

Orologio a muro
Orologio a muro | Unsplash @Samantha Gades – museodiocesanotorino.it

Come negli altri paesi dell’Unione Europea, l’ora legale inizia nell’ultima domenica di marzo e termina nell’ultima domenica di ottobre. Quest’anno, quindi, coincide con la Pasqua del 2024. In base alla convenzione e alla direttiva europea adottata dall’Italia, il cambio di ora avviene alle ore 2.00 del mattino, che diventano quindi le 3 del mattino. Anche se ci sarà un’ora in meno di sonno nel weekend, si potrà godere di un’ora in più di luce durante la giornata.

Nonostante le discussioni sulla possibile abolizione dell’ora legale a favore di un’applicazione perpetua dell’ora solare, l’Italia ha deciso di mantenere questo sistema, con l’alternanza tra ora legale e solare. La questione dell’abolizione dei cambi di orario è oggetto di dibattito nell’Unione Europea da tempo. Tuttavia, in Italia, i benefici del passaggio all’ora legale sono stati considerati superiori ai disagi lamentati da alcuni, e la pratica continua dall’epoca della Seconda guerra mondiale, con l’adozione iniziale nel 1916 e la formalizzazione nel dopoguerra.

I vantaggi dell’ora legale

Tra i vantaggi più evidenti si segnala il risparmio energetico, con l’ora legale che consente di ridurre il consumo di energia elettrica per l’illuminazione, secondo Terna, con un risparmio stimato di circa 220 milioni di euro per l’Italia. Con l’adozione dell’ora legale permanente secondo gli studi di Sima & Consumerismo ci sarebbe anche un risparmio dal punto di vista ambientale, con la riduzione elle emissioni di CO2 di 200.000 tonnellate ogni anno. Anche a livello individuale sono riscontrabili dei benefici per la salute: con un sistema orario che non cambi nel corso dell’anno, si evita lo stress causato dai piccoli squilibri del ciclo sonno sveglia, che viviamo quando si verifica il cambio.

La domanda sorge spontanea quindi, se sono tanti i vantaggi di mantenere per tutto l’anno l’ora legale, perché quella solare non è stata ancora abilita? A Bruxelles effettivamente nel Parlamento europeo ci fu una votazione per porre fine al cambio stagionale dell’ora a partire dal 2021, anche se, per svariate ragioni, tra cui la pandemia di Covid che ha messo sul tavolo degli eurodeputati questioni più urgenti e prioritarie, accantonando questo discorso a data da destinarsi.

Quando nasce l’ora solare in Italia

In Italia, l’ora solare è stata adottata per la prima volta nel 1916, durante la Prima guerra mondiale, come misura di risparmio energetico. Tuttavia, la pratica dell’ora solare è stata soggetta a variazioni nel corso degli anni a causa di cambiamenti politici e normativi. Dopo periodi di abolizione e reintroduzione, l’ora solare è stata formalizzata definitivamente nel dopoguerra e viene regolarmente osservata dal secondo dopoguerra in poi. Attualmente, in Italia, l’ora solare inizia l’ultima domenica di ottobre e termina l’ultima domenica di marzo di ogni anno.

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