Gaza, com’è la situazione all’interno dell’ospedale Al-Shifa?

Continuano le operazione dell’Idf all’interno del complesso sanitario più grande di Gaza City. Ecco gli ultimi aggiornamenti.

Il conflitto nella Striscia di Gaza continua, mentre le trattative per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas restano complicate. Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, è arrivato nella giornata di mercoledì 20 marzo nella regione e il suo viaggio includerà anche Israele, contrariamente a quanto precedentemente annunciato. Ma intanto prosegue l’assedio all’ospedale Al-Shifa.

Soldati israeliani
Soldati israeliani | Ansa – museodiocesanotorino.it

Gli Stati Uniti hanno presentato una bozza per la risoluzione del conflitto che verrà votata tra domani e la prossima settimana nel Consiglio di sicurezza Onu. Nel frattempo, l’esercito israeliano ha dichiarato di aver trovato 3 milioni di dollari nel complesso ospedaliero, assediato da ormai quattro giorni.

La situazione all’interno dell’ospedale Al-Shifa

Questa mattina l’esercito israeliano avrebbe avvisato le persone sfollate all’interno dell’ospedale Al-Shifa, il più grande di Gaza City, di evacuare immediatamente la struttura. La notizia è stata riportata da Al Jazeera citando il suo corrispondente in loco. Secondo quanto riportato, le forze israeliane avrebbero l’intenzione di bombardare e distruggere la struttura ospedaliera. Israele ha confermato che durante l’irruzione sono stati uccisi 140 terroristi.

L’Idf ha affermato inoltre di aver sequestrato 3 milioni di dollari in contanti, in dollari statunitensi e dinari giordani, presso l’ospedale. Questi fondi, secondo loro, sarebbero stati destinati ad essere utilizzati da Hamas e altri gruppi terroristici. Durante l’operazione, le forze militari israeliane hanno comunicato che circa 3.700 civili palestinesi sono stati evacuati dal centro medico e diretti verso il sud di Gaza. Sono stati inoltre catturati invece 300 sospetti terroristi, tra cui alti comandanti di Hamas e della Jihad islamica palestinese. L’IDF afferma inoltre di aver consegnato a Shifa anche 1.800 litri di acqua, 3,8 tonnellate di cibo e un camion di carburante.

La bozza di pace proposta dagli Stati Uniti

ùIn programma per venerdì 22 marzo o, più probabilmente, lunedì 25, si terrà invece il voto presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla bozza presentata dagli Stati Uniti riguardante un cessate il fuoco nella regione di Gaza. Il Segretario di Stato Antony Blinken ha esposto i dettagli della proposta al media saudita Al Hadath, sottolineando la necessità di un’immediata cessazione delle ostilità e auspicando il sostegno internazionale a tale iniziativa.

Blinken ha altresì ribadito l’impegno degli Stati Uniti per una soluzione duratura della crisi e per la creazione di uno Stato palestinese che possa garantire la sicurezza di Israele. Questa presa di posizione rappresenta una svolta significativa, considerando che solamente il 20 febbraio gli Stati Uniti avevano opposto il veto a una risoluzione proposta dall’Algeria, manifestando delle riserve nei confronti di una tregua immediata.

La bozza di risoluzione in discussione al Palazzo di Vetro riflette un cambiamento di approccio da parte di Washington, evidenziando la richiesta di un cessate il fuoco che non solo sia immediato, ma anche prolungato, al fine di proteggere i civili coinvolti e di consentire il libero passaggio di aiuti umanitari essenziali per alleviare le sofferenze nella regione. L’obiettivo principale di questa proposta è quello di garantire una pausa nelle ostilità che sia sufficientemente estesa da consentire la consegna di assistenza umanitaria vitale e di alleviare le sofferenze della popolazione civile, senza dimenticare l’importanza di proteggere tutte le parti coinvolte nel conflitto.

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