Lo studio della rivista specializzata non lascia spazio a interpretazioni. L’allarme lanciato di recente è da prendere sul serio.
Non è raro ascoltare in televisione o in radio di ricerche e studi sulla qualità del cibo che finisce sulle nostre tavole, i sondaggi condotti in questi anni stanno rendendo in consumatori sempre più consapevoli degli ingredienti contenuti nei prodotti che mettono nel carrello al supermercato. Nel mirino di una rivista di settore è finita la pasta, alimento imprescindibile all’interno della dieta di ogni italiano.
![Allerta glifosato, tanti marchi di pasta contengono questa sostanza](https://www.museodiocesanotorino.it/wp-content/uploads/2024/03/allerta-pasta-29032024-museodiocesanotorino.it_.jpeg)
Non fa notizia la presenza di glifosato, già in passato se n’era parlato a lungo, discutendone gli effetti sulla salute e le aziende più attente in questo senso. Di recente, però, è emersa una situazione molto preoccupante; su 18 marchi di pasta che sono stati passati in rassegna, 13 erano di grano duro e 5 di grano proveniente da agricoltura biologica. È importante ricordare come l’utilizzo della sostanza non è stato ancora vietato, nonostante siano stati imposti dei limiti massimi.
Glifosato nella pasta, tantissimi marchi nel mirino di uno studio
Negli ultimi anni è stata l’Organizzazione Mondiale della Sanità a inserire il glifosato all’interno della categoria di sostanze “probabilmente cancerogene”. Stiamo parlando di un erbicida che viene comunemente utilizzato in agricoltura e che spesso, all’atto dell’analisi degli ingredienti, viene rinvenuto all’interno della pasta. Dello stesso parere è anche l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, meglio nota come AIRC.
![Pasta, quale non contiene glifosato](https://www.museodiocesanotorino.it/wp-content/uploads/2024/03/clienti-supermercato-pasta-29032024-museodiocesanotorino.it_.jpg)
Il mensile KTipp, rivista svizzera, ha condotto una ricerca approfondita qualche tempo fa, passando in rassegna diversi marchi. Ne sono state trovate tracce all’interno dei prodotti Lidl, Divella, Agnesi e Garofalo; ciononostante le concentrazioni risultato sempre all’interno dei parametri imposti della legge. L’allerta comunque rimane alta, pur tenendo in considerazione le spiegazioni delle varie aziende, come sottolineano gli esperti della redazione: “Hanno perfettamente ragione ma ciò non significa che le sostanze siano salutari”.
A fornire i dati migliori sono invece le paste biologiche, su 5 dei prodotti analizzati non è stata rilevata la presenza né di glifosato né di altri pesticidi. Parliamo nello specifico degli spaghetti integrali Combino Bio – che, per quanto riguarda l’Italia, vengono distribuiti nei supermercati del gruppo Lidl – e soprattutto degli spaghettoni e delle penne integrali della Barilla, che tra i marchi presentati è probabilmente quella che ne esce meglio.