Palazzo Labia, la Rai potrebbe venderlo. Qual è il valore culturale dell’edificio?

Il Palazzo Labia ha un grandissimo valore culturale. È celebre per la sua ricca storia e per la sua magnifica architettura

La Rai mette in vendita Palazzo Labia, a causa degli eccessivi costi di gestione e per sanare i debiti (circa 600 milioni di euro). Oltre alla sede Rai di Venezia, rischiano di essere vendute anche le sedi Rai di Corso Sempione a Milano, di corso Europa a Genova e di largo Alcide de Gasperi a Firenze. L’edificio “costituisce certamente un sito di grande valore culturale che è all’attenzione del Ministero”, dichiara il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha chiarito: “Quando e se davvero si dovesse concretizzare un’ipotesi di vendita da parte della Rai il Mic sarebbe prontissimo a valutare l’esercizio del diritto di prelazione“.

Tuttavia per esercitare questo diritto occorrono tempi e modi scanditi dalla legge. Inoltre bisogna essere chiari: la vocazione naturale e culturale di questo sito è quella museale, per aprirne la bellezza al mondo, agli italiani e agli stranieri. L’uso di risorse pubbliche del ministero, infatti, sarebbe giustificato unicamente da questa finalità: restituire al godimento di tutti lo straordinario patrimonio culturale che Palazzo Labia rappresenta per Venezia e il mondo”, continua la nota del ministro diffusa ieri pomeriggio.

Le dichiarazioni

L’azienda cerca di vendere il Palazzo da vent’anni a 60 milioni di euro, ma l’operazione è diventata ancora più concreta nell’ottobre scorso. Non sono mancate le polemiche e le voci contrarie, il governatore Luca Zaia ha dichiarato: “Quando ho letto che si stava valutando la dismissione di Palazzo Labia pensavo fosse un errore, invece sembra che prenda sempre più corpo. Stiamo parlando di un presidio identitario per noi e lavorativo per la Rai”Sarebbe come vendere il Colosseo. Stiamo parlando di un presidio identitario per noi e lavorativo per la Rai (un centinaio i dipendenti nella sede veneziana, ndr), di uno dei palazzi più rinomati della Serenissima, un monumento nazionale. Non c’è la necessità di prove muscolari, bisogna capire che non è praticabile e nemmeno auspicabile alienarlo. Piuttosto usiamo come spazio museale la parte oggi inutilizzata, così riusciamo magari a finanziare gran parte della gestione“, ha continuato Zaia.

Palazzo Labia
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Simone Venturini, assessore al Turismo di Venezia, ha spiegato: “La Rai è un servizio pubblico che tutti noi paghiamo, attraverso il canone prima di inserire un palazzo di questa importanza e bellezza in un piano di dismissioni immobiliari si adottino tutte le possibili alternative per ottimizzare conti e bilanci. Il Salone del Tiepolo e la storia di questo palazzo non possono essere cancellati con un tratto di penna. I giornalisti della Tgr Veneto, riuniti in assemblea hanno dichiarato: “La sede veneziana ha un prestigio e un valore storico e artistico che la rende unica nel patrimonio della Rai“. A opporsi all’ipotesi di vendita anche l’organizzazione sindacale Usigrai: “Già vendere immobili di proprietà per andare a pagare un affitto, significa depauperare un patrimonio aziendale ma disfarsi come se fosse un qualsiasi palazzo di un asset come Palazzo Labia, che contiene affreschi del Tiepolo, è folle“.

Il valore culturale di Palazzo Labia

Il Palazzo Labia ha un grandissimo valore culturale. È celebre per la sua ricca storia e per la sua magnifica architettura. Fu commissionato dalla ricca famiglia Labia nel XVII secolo e completato nel XVIII secolo. La storia del Palazzo Labia è intrecciata con quella di Venezia e della nobiltà veneziana. L’edificio è sede della Rai, ha una superficie di 7500 metri quadri e affacciata sul Canal Grande. Una delle caratteristiche più note del Palazzo Labia sono i suoi splendidi affreschi realizzati dal rinomato artista veneziano Giovanni Battista Tiepolo che decorano i soffitti delle grandi sale del palazzo. Tra gli affreschi più famosi dell’artista ci sono “Il Trionfo delle Arti e delle Scienze” e “Le storie di Antonio e Cleopatra”. Il Palazzo Labia attira visitatori da tutto il mondo.

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